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Immigrati, slitta il ponte aereo la Libia contraria ai voli militari
LAMPEDUSA - Parte e si blocca subito il ponte aereo con la Libia. Mentre il ministro degli Interni Giuseppe Pisanu conferma alla Camera che la linea del governo è quella del respingimento dei clandestini e parla di «assalto» alle coste italiane, i due Hercules militari atterrati a Lampedusa per trasferire in Libia 180 dei 1200 immigrati giunti nell' isola in 48 ore ripartono vuoti. Un impedimento dell' ultima ora ha vanificato i due voli programmati per decongestionare il centro di accoglienza dell' isola ormai al tracollo, con poco meno di 800 ospiti su una capienza di 190. Lo stop alimenta un giallo sul mancato rispetto degli accordi bilaterali con la Libia, rinsaldati anche attraverso la piena collaborazione offerta a Lampedusa da tre inviati di quel governo venuti a cooperare con i funzionari della polizia italiana. Oggi si ritenta il ponte aereo, ma già si parla dell' impiego di aerei di linea per superare le obiezioni sul sorvolo di aerei militari dei propri cieli sollevate dalla Libia. La scelta di un controesodo di massa, che alimenta le critiche delle organizzazioni per i diritti dei rifugiati e delle opposizioni, resta dunque confermata, ma l' imbarazzo per il mancato avvio dei voli di rimpatrio è palpabile. "E' una partita molto delicata", conferma Fabrizio Bocci, il capo dell' antimmigrazione clandestina. Tuttavia la procedura ieri sembrava ormai avviata. Poi, dopo pranzo, l' epilogo inatteso con lo stop all' imbarco. I funzionari libici sono ripartiti su un Atr della Guardia di finanza. "E' stato fatto tutto il possibile", dicono i funzionari dell' antimmigrazione. Ed effettivamente l' intesa sul campo tra italiani e libici ha permesso lo scambio di informazioni per risalire a scafisti e bracci operativi del racket confusi tra i clandestini. Altra cosa l' elenco dei 180 pronti a partire. Il delegato regionale del Consiglio italiano dei rifugiati denuncia la violazione delle norme internazionali: "E' un respingimento di massa che non tiene conto di singole posizioni che vanno attentamente vagliate", dice Giorgio Bisagna, sull' isola con Michele Manca di Nissa, inviato dell' Unhcr, l' organismo delle Nazioni unite per i diritti dei rifugiati. In mare, intanto, si consuma l' ennesimo viaggio. In 23 vengono avvistati su un barcone a 100 miglia da Lampedusa. (e.bel.)
Fonte: Repubblica