Il 5 settembre del 2008 il quotidiano La Repubblica aveva riportato una sua frase: "Non voglio essere razzista, ma la carne dei negri puzza anche quando e' lavata". Adesso, contro il sindaco di Lampedusa Bernardino De Rubeis, e' stata ammessa a intervenire nel giudizio il Ciss, organizzazione non governativa riconosciuta dai ministeri del Lavoro e degli Affari esteri, che da oltre venti anni opera nel settore della cooperazione internazionale e della tutela dei migranti contro ogni forma di discriminazione. De Rubeis era stato citato in giudizio dalla procura di Agrigento perche', in violazione "dei doveri inerenti la propria pubblica funzione di sindaco, nel corso di un'intervista rilasciata ad un giornalista del quotidiano La Repubblica, consapevole che le proprie dichiarazioni sarebbero state pubblicate, diffondeva idee fondate sulla superiorita' razziale". Il procedimento penale e' nato dall'esposto dell'avvocato Francesco Visconti di Palermo, che, a seguito della lettura sul quotidiano ha sporto formale denuncia ai carabinieri. Ne e' derivata la citazione a giudizio per la giornata di oggi, davanti al tribunale penale di Agrigento in composizione monocratica, giudice Valerio D'Andria. Il Ciss e' stato ammesso a intervenire nel giudizio quale "ente rappresentativo di interessi lesi dal reato", avendo riconosciuto all'associazione, le prescritte finalita' di tutela degli interessi lesi dal reato. La norma che prevede tale possibilita' e' l'articolo 91 del codice di procedura penale e in pochi casi e' stata applicata. Il reato e' punito con la reclusione fino ad un anno e sei mesi o con la multa fino a 6 mila euro, per chi "propaganda idee fondate sulla superiorita' o sull'odio razziale o etnico". Al processo e' intervenuto anche l'avvocato Francesco Visconti come "persona offesa" dal reato. Quest'ultimo e il Ciss sono stati rappresentati dall'avvocato Giorgio Bisagna. Nella prossima udienza saranno sentiti i testi, a cominciare dal giornalista del quotidiano.
Fonte: AGI