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Articolo Repubblica 21 giugno 2011 su caso Noureddine Adnane


 

Vigili, sei mesi di verbali ai raggi X

I MAGISTRATI e i carabinieri del nucleo Investigativo stanno passando al setaccio gli ultimi sei mesi di attività della squadra amministrativa della polizia municipale. In Procura sono finiti i verbali di sequestro di numerosi blitz eseguiti in centro città contro gli ambulanti extracomunitari, anche prima del drammatico suicidio di Noureddine Adnane, che si sentiva vessato da continui controlli. I pm Maurizio Agnello e Amelia Luise hanno poi convocato gli ambulanti: dai loro racconti a verbale sono arrivate accuse esplicite contro i vigili. E la settimana scorsa, come anticipato da Repubblica, sono scattati dieci di avvisi di garanzia, in cui si ipotizzano per i poliziotti le accuse di calunnia, lesioni, abuso d' ufficio, falso ideologico e materiale. Adesso, gli ambulanti dicono di voler uscire allo scoperto con le loro denunce. Quasi tutti sono imputati per contraffazione sulla base dei verbali firmati dalla squadra della Municipale. Due, di nazionalità marocchina, hanno già citato alcuni agenti al loro processo, per giovedì. Il giudice monocratico Luisa Anna Cattina ha ammesso anche la citazione di un medico legale, perché uno degli imputati sostiene di essere stato picchiato dentro un furgone dei vigili, durante un controllo eseguito il 19 gennaio scorso, in via Emilia. «Abbiamo rappresentato nel processo una diversa versione dei fatti rispetto a quella segnata nel verbale della polizia municipale», dice l' avvocato Giorgio Bisagna, che assiste uno degli ambulanti imputati assieme al collega Roberto Cianciolo: «Vogliamo andare fino in fondo a questa vicenda». E la direttissima si sta trasformando in un processo vero e proprio. Su alcuni componenti della squadra amministrativa indaga anche una commissione interna del comando di via Dogali. L' istruttoria sarebbe già in dirittura d' arrivo, ma i risultati sono ancora top secret. Intanto, uno dei due legali dei vigili indagati, Angelo Brancato, dice: «Abbiamo massima fiducia nell' operato della Procura, che ha agito con lealtà, comunicando l' avvio dell' attività d' indagine. Siamo sicuri che al termine di queste verifiche emergerà la calunnia nei confronti dei nostri assistiti». Gli avvocati Angelo Brancato e Massimo Spoto hanno ora in programma alcune indagini difensive. «Gli organi inquirenti facciano gli accertamenti che ritengono più opportuni - ribadisce il legale - gli agenti e i graduati chiamati in causa non hanno nulla da nascondere. Se fino a questo momento non abbiamo fatto alcuna iniziativa, come pure era nel nostro diritto, attraverso la presentazione di querele, non vuole dire che abbiamo rinunciato a difenderci. Siamo fiduciosi nell' esito di questa vicenda». - SALVO PALAZZOLO

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