Blog
Trapani, esposto sul rogo al centro immigrati
Fu una "strage annunciata" quella al centro per immigrati "Serraino Vulpitta" di Trapani, che causò, il 29 dicembre dell'anno scorso, sei morti. Lo denuncia un comitato nazionale formato da esponenti della società civile, sacerdoti e intellettuali: «La giustizia ha condannato l'immigrato che avrebbe acceso il rogo e lo ha immediatamente rimpatriato», ricordano i firmatari di un dossier presentato ieri pomeriggio. «Ma tutto ciò - sostengono - non può fermare le denunce e soprattutto le indagini sulle responsabilità esterne che hanno oggettivamente prodotto la strage». Un esposto è stato inviato alla Procura di Trapani dal legale del comitato, l'avvocato palermitano Giorgio Bisagna. «Al momento dell'incendio - viene denunciato - il centro Serraino Vulpitta non rispettava alcuna prescrizione di sicurezza». A questo proposito, il comitato ha consegnato al sostituto procuratore Cristiana Macchiusi, che si occupa del caso, alcuni certificati dei Vigili del fuoco: «Risulta - prosegue l'esposto - che il certificato di prevenzione incendi riguardava soltanto le parti dell'immobile non adibite a centro di permanenza temporanea per immigrati. Risulta inoltre che le uniche precauzioni esistenti al momento dell'incendio erano quattro estintori da 4 chili. Che probabilmente, erano solo 2. La struttura era inoltre arredata con oggetti infiammabili». L'8 marzo di quest'anno, a tre mesi dalla tragedia, il comando dei Vigili del fuoco di Trapani scriveva che «per un adeguamento generale del centro alle norme di sicurezza antincendio occorrerà predisporre un ulteriore progetto in conformità alle prescrizioni già indicate». «Al momento dell'incendio - conclude l'avvocato Giorgio Bisagna - la gestione, la vigilanza e l'amministrazione del centro era di competenza a vario titolo di prefetto, questore e sindaco». Tra i firmatari dell'esposto, ci sono padre Baldassare Meli, Fulvio Vassallo Paleologo (dell'associazione studi giuridici sull'immigrazione), Gaetano Sole (Uil immigrati), Domenica Grillo (coordinamento per la pace), Laura Nocilla (Agesci), il pacifista Dino Frisullo e l'europarlamentare Giuseppe Di Lello.
Fonte: Repubblica