Mentre da un lato gli attivisti di Palermo imputati di associazione a delinquere a causa degli scontri con le forze dell’ordine e delle proteste nel corso degli anni, trovano una vasta solidarietà nella cittadinanza palermitana, ma anche da politici e vip dello spettacolo, dall’altro, le accuse formulate dalla procura rischiano di spazzare via, molti anni della loro attività sociale per la città di Palermo.
«Azioni concrete e violente ai danni delle istituzioni e delle forze dell’ordine» è quello che i pm contestano ai ragazzi dell’ex Carcere, Anomalia. Gli investigatori puntano il dito contro gli attivisti, principalmente in merito ad una manifestazione contro Casa Pound, durante la presentazione del libro'Nessun Dolore, una storia di Casa Pound', alla Mondadori, il 23 marzo 2011. L’autore del libro è Domenico Di Tullio, avvocato ed attivista dell’associazione di promozione sociale di ispirazione fascista. Quel giorno le forze dell’ordine schierate davanti l’ingresso della libreria trinceravano i militanti di casapound e i tanti politici di destra presenti alla presentazione del libro.
«Da un lato la propaganda ad idee anticostituzionali rimane impunita. Dall'altro lato la protesta di chi si oppone a questi (dis)valori viene pesantemente valutata, con la contestazione di reati associativi. In Sicilia è la prima volta che si ipotizza per reati contro l'ordine pubblico l'accusa prevista dall'art.416 del codice penale. Non si ipotizzò neppure a carico dei vertici del PCI negli anni 50 quando gli scontri di piazza erano accuratamente pianificati (Governo Tambroni ad esempio)». Racconta ai microfoni di Meridionews, l'avvocato dei 17 attivisti con l'obbligo di firma, Giorgio Bisagna. «Anomalia è una realtà che opera nei quartieri popolari promuovendo cittadinanza attiva con attività sportive dopo scuola e momenti aggregativi per gli ultimi. Ridurre quest'esperienza ad una dimensione delinquenziale eversiva è operazione che contesteremo nelle sedi giudiziarie. Il teorema della Procura peraltro è stato ridimensionato dal Gip che non ha accolto la richiesta di custodia cautelare formulata a carico di diversi indagati né ritenuto applicabile il 1comma dell'art. 416». Nel frattempo Bisagna ha presentato al tribunale del Riesame l'istanza per la revoca delle misure cautelari.
Mediaticamente quella giornata di scontri davanti la Mondadori, nel centro di Palermo, ha destato l’attenzione anche della stampa nazionale. Proprio quel giorno è spuntato fuori un video dove si vede un agente lanciare una pietra sotto gli occhi di quelli che sembrerebbero essere i suoi superiori. Nel video si vede che in quel momento gli agenti erano fermi, la situazione era sostanzialmente calma. Cosa voleva fare l’agente con il lancio di quella pietra?